Auditorium di San Francesco al Prato Elenco di tutti i mecenati di Auditorium di San Francesco al Prato

Il bene prima dei lavori

Descrizione e cenni storici

L’attuale progetto di restauro per la chiesa di San Francesco al Prato vede coinvolto un centro di aggregazione importantissimo per la nostra collettività: L’Auditorium è da anni al centro degli interessi culturali perugini, avendo ospitato stagioni di concerti sin dalla sua istituzione nel 2019. Oggi è necessario intervenire sull’assetto interno e sulle sue dotazioni per poter garantire ancora per molto il suo ruolo di prim’ordine nella promozione musicale e culturale della nostra città.

La chiesa di San Francesco al Prato ha una lunga storia, sorge nell’ampia e luminosa piazza francescana che porta lo stesso nome e, insieme all’oratorio di San Bernardino, dilata lo spazio urbano in un ampio respiro che crea un’equilibrata pausa dall’austerità medievale circostante.

Anticamente, la chiesa era uno degli insediamenti principali dei Frati Minori Conventuali e fu costruita tra il 1251 e il 1253 sull’antica chiesa di Santa Susanna, da cui prende il nome l’intero rione. In origine, quindi, il piano architettonico delle due chiese sovrapposte guardava al prototipo della Basilica di San Francesco ad Assisi. Nella chiesa inferiore, l’ex Santa Susanna, era collocato il sepolcro del Beato Egidio, il “terzo cavaliere della tavola rotonda”, il terzo dei compagni di San Francesco d’Assisi dopo Bernardo di Quintavalle e Pietro Cattani. La chiesa superiore presentava, come oggi, un’unica navata che allo stato attuale ha perso la struttura di copertura a causa del crollo delle volte soprastanti e, sconsacrata, è accessibile solo in occasione di manifestazioni e spettacoli.

La chiesa è stata per secoli soggetta a problemi strutturali di staticità a causa dei movimenti franosi della zona e dei terremoti e perciò subì diversi restauri di varia natura. Fu integralmente ripristinata nel Settecento grazie all’intervento di Pietro Carattoli. I primi interventi di sostenimento della struttura risultarono fallimentari: l’aggiunta dei contrafforti, posteriori all’edificazione delle cappelle laterali (che avvenne in epoca rinascimentale), ebbero l’effetto contrario rispetto all’intenzione per cui erano stati pensati dato che l’elevato peso invece di sostenere la struttura gotica ne accelerò il processo di cedimento andando a gravare sulla superficie del colle e innescando un ancora più rapido processo generale di degrado dell’intera struttura.

La chiesa di San Francesco al Prato è stata definita felicemente come il “Pantheon di Perugia”. Ma perché? Oltre alle spoglie del Beato Egidio, molti furono gli esponenti di nobili famiglie perugine che commissionarono monumenti funerari al suo interno e che quindi scelsero di adornarla con i capolavori dei più grandi artisti del loro tempo. Per citare alcune delle opere che per un certo periodo furono nella chiesa ricordiamo il Crocifisso ligneo (1272) attualmente conservato nella Galleria Nazionale dell’Umbria e capolavori come la Deposizione Baglioni, l’Incoronazione della Vergine di Raffaello e la Resurrezione di Perugino, requisite poi dai Francesi nel 1797 e restituite al pontefice nel 1815. A causa dei dissesti e del successivo passaggio al Demanio avvenuto con l’Unità d’Italia nuovi trafugamenti hanno completato l’opera di spoliazione della chiesa, che oggi appare radicalmente diversa rispetto a come doveva essere nei secoli del suo splendore.

Dopo anni di abbandono, San Francesco al Prato è tornata a vivere con il ripristino del 1926, quando anche la facciata venne ricostruita integralmente e completata da Pietro Angelini nelle sembianze che doveva avere originariamente, ricostruite seguendo la rappresentazione che ne diede Benedetto Bonfigli nel Gonfalone di San Bernardino del 1465.

Negli anni Sessanta furono rimosse le contropareti barocche del restauro di Pietro Carattoli e fu realizzato un cordolo strutturale in cemento armato a doppia parete per il tetto della navata e una copertura provvisoria con capriate in ferro.

Per molti anni la chiesa è rimasta con la scenografia naturale dell'abside a cielo aperto, ospitando eventi culturali come gli spettacoli di Umbria Jazz.

A partire dal 1995, grazie alla collaborazione fra Amministrazione Comunale e Soprintendenza Archeologia, Beni Artistici e Paesaggio dell'Umbria 2019, prese il via un intervento di restauro e consolidamento della ex-Chiesa, con il quale venne realizzata una palificata perimetrale per risolvere i problemi in fondazione, svuotato il livello ipogeo della chiesa, realizzato un nuovo solaio per ridividere i due livelli e ricostruita la copertura della sola navata con capriate in legno.

A questa prima fase seguirono i lavori sull'involucro del fabbricato con la copertura del transetto con capriate in legno analoghe a quelle della navata, con la chiusura dell'abside con una vetrata semicircolare e un tetto piano con struttura in acciaio e con il completamento delle opere di recupero e restauro delle pareti interne alla chiesa e alle cappelle adiacenti; questo secondo stralcio di interventi si concluse nel 2011.

A partire dal 2015, sulla base di un nuovo progetto, redatto dall'architetto Bruno Signorini con Signorini Associati, sono state realizzate le opere di rifunzionalizzazione volte a trasformare l'edificio nell’auditorium polifunzionale attuale che consta di 511 posti a sedere. Tali lavori si sono conclusi nel 2019.

Nel 2024, dopo l'affidamento delle attività di gestione ad una società esterna ed una interna, la romana Munus e la perugina MEA Concerti s.r.l., è iniziata ufficialmente la prima stagione di concerti ed eventi culturali dell'Auditorium di San Francesco al Prato.


Interventi

Con l’apertura della prima stagione di concerti presso l’Auditorium di San Francesco al Prato non si può più ignorare la necessità di accrescere la funzionalità della sala tramite installazioni permanenti di opere e dispositivi tecnologici più funzionali. Per rendere questo potenziamento strutturale possibile è necessario intervenire su quattro specifiche categorie:

Descrizione Intervento Spesa prevista
1 Fornitura e posa in opera di un sistema di oscuramento della superficie vetrata dell’abside 18.300,00
2 Realizzazione di poggiatesta in tessuto per ottenere la protezione delle poltrone dall’usura, attinente la dotazione di arredi 25.620,00
3 Adeguamento dell’impianto di diffusione audio, attraverso l’installazione di un sistema digitale di sonorizzazione e controllo dell’acustica dell’Auditorium, finalizzato al miglioramento della performance sonora della musica eseguita dal vivo 50.020,00
4 Adeguamento dell’impianto di illuminazione del palco, mediante la posa in opera di due ulteriori americane motorizzate, finalizzato all’incremento delle possibilità di impiego dell’impianto luci del palco ed, indirettamente, al conseguimento di un livello maggiore di tutela e protezione della sicurezza dei tecnici dello spettacolo 32.940,00
Totale spesa prevista: 126.880,00

Nel dettaglio, gli interventi sopra elencati consistono in:

  1. Realizzazione di un sistema di oscuramento della superficie vetrata dell'abside. La copertura dell’abside consiste in una superficie vetrata che consente agli spettatori in platea la visibilità di parte dell’esterno del complesso. Al fine di preservare tale opportunità ed avere un impatto minimo sulla struttura, il sistema di oscuramento sarà perfettamente mobile ed utilizzato solo quando espressamente richiesto dalle esigenze di scena. L'intervento, inoltre, sarà realizzato ad una altezza tale da salvaguardare il più possibile la visibilità della struttura da parte del pubblico. Il sistema applicato alla vetrata consentirà di usufruire pienamente della funzionalità e delle potenzialità dell’Auditorium come spazio destinato alla realizzazione di eventi culturali e musicali di vario genere, nel totale rispetto della struttura architettonica del sito. Risulta, inoltre, strumentale alla protezione dell’ampia superficie lignea, dei tessuti delle poltrone e dei dispositivi digitali dalla permanente esposizione della luce solare. Sotto il profilo prettamente tecnico, l’oscuramento può essere effettuato tramite il posizionamento di due fondali sovrapposti sospesi dal graticcio presente, utilizzando rocchetti e corde con tiri tradizionali (Foto 3 e 4). I fondali potranno essere sospesi utilizzando come supporto delle americane a sezione piana, degli elementi di sostegno, che consentirebbero di mantenere l’uniformità visiva dei materiali in sospensione. Questi saranno realizzati in tessuto oscurante con certificazione antincendio perenne. Per il completamento dell’oscuramento sarà necessario realizzare, inoltre, dei pezzi su misura a copertura dei ballatoi superiori.

  2. Realizzazione di poggiatesta in tessuto. Al fine di garantire una buona protezione dall’usura sarà necessaria l’installazione di un’adeguata copertura di poggiate apposte alle poltrone della platea e dei due transetti laterali. Tale copertura contribuirà anche ad evitare eventuali deterioramenti accidentali.

  3. Adeguamento dell’impianto di diffusione audio. Il sistema di diffusione sonora sarà integrato con l’intervento di correzione acustica in modo da garantire allo spettatore la migliore ricezione audio possibile all’interno della struttura. Sarà acquistato e posto in opera un impianto di amplificazione dotato di tutti gli accessori di scena. Dovrà essere prevista l’installazione di un sistema digitale di sonorizzazione e controllo dell’acustica dell’Auditorium, capace di offrire la miglior performance sonora per qualunque tipologia di musica eseguita dal vivo. L’impianto sarà appeso all’americana frontale così da assicurare un’adeguata copertura dell’intera platea, senza ricorrere ad ulteriori diffusori audio.

  4. Adeguamento dell’impianto di illuminazione del palco. Si ritiene necessario l’acquisto e la messa in opera di due americane (centrale e fondale), dotate di motori da 500 kg, ad integrazione di quella oggi presente in modo da moltiplicare le possibilità di impiego dell’impianto luci del palco e fornire un’illuminazione adeguata a tutte le possibili esigenze di scena compatibili con la location dell’Auditorium di San Francesco al Prato. L’intervento, oltre alle ragioni di illuminotecnica, mira indirettamente alla tutela e protezione della sicurezza dei tecnici dello spettacolo: per mezzo di tale sistema si andrebbe ad evitare il lavoro in quota che attualmente devono sostenere i tecnici per l’installazione provvisoria di fari ed altre fonti di luce. Le nuove americane, infatti, potranno essere utilizzate per eventuali implementazioni di luci, fondali, led wall e teli da proiezioni.

Foto 3 Foto 4

Resoconto economico

Erogazioni ricevute: € 20.000,00

Valore stimato dell'intervento: € 126.880,00

Erogazioni ricevute: € 20.000,00

Situazione al 04 dicembre 2024

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