Intervento di restauro del gonfalone di Perugia con il grifo rampante coronato che è attualmente collocato al corpo di guardia generale di Madonna Alta in Perugia.
Il gonfalone ha forma rettangolare e sul lato inferiore termina con tre code a taglio orizzontale. Tranne il lato superiore, munito di asole per il passaggio dell'asta di sostegno, tutti i margini sono ornati da una frangia dorata arricchita da nappe anche esse dorate, applicate sulle code del bordo inferiore.
Al centro è collocata la figura del grifone rampante, coronato, su fondo rosso.
Il manufatto è completato e ornato dal doppio cordone, dal nastro tricolore e dalla medaglia di onorificenza, tutti e tre applicati alla parte superiore dell'asta verticale.
L'ostensione e il trasporto sono assicurati da un sistema di aste a croce: quella orizzontale è inserita nelle 5 asole del lato superiore, ed è sostenuta dall'elemento verticale tramite il gancio porta asta. Un sistema di cinture e cinghie di cuoio, indossate dal portatore, permette il trasporto del manufatto.
L'asta verticale è completata dal puntale a forma di pugnale.
Iscrizioni sulla medaglia di onorificenza: sul recto l'effigie di profilo e l'iscrizione UMBERTO I RE D'ITALIA
sul verso A PERUGIA PEI FATTI GLORIOSI DEL 1859
circondata da tralci di alloro e quercia. Sulle due code del nastro tricolore, ricamata con filo dorato, l'iscrizione AUGUSTA PERUGIA
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Figura centrale con il grifo rampante: sec. XIX (intorno al 1860)
Manufatto finale, restaurato con ampi rimaneggiamenti: Sec. XX (seconda metà)
La figura centrale è realizzata con la tecnica del ricamo a rilievo; eseguita a punto posato con filati metallici (argento e argento dorato) e filati in seta, questo tipo di tecnica ottiene superfici di qualità visiva e di grana differenziate (lucide, opache) utilizzando diverse lavorazioni di filatura, l'inserimento di fibre o carta al di sotto dei filati e l'esecuzione dei punti di ferniatura con geometrie variate.
In alcune aree si nota l'applicazione della tecnica cosiddetta a or nuè, con filati in seta policroma che coprono con varie densità i filati metallici ottenendo effetti volumetrici e luministici.
Si tratta però, con tutta probabilità, di un oggetto ampiamente 'restaurato' (per meglio dire, secondo il punto di vista attuale, rimaneggiato) un caso non infrequente in cui una parte del manufatto precedente, ritenuta più preziosa, viene ritagliata e applicata su un nuovo tessuto di fondo.
Attualmente il fondo e la fodera sono in taffettà rosso (probabilmente in seta, ma da identificare con certezza in successive analisi), di datazione certamente posteriore a quella della figura ricamata.
Allo stesso intervento di rifacimento sono da attribuire le asole di sostegno, in tela rossa del tipo shantung, e le fodere e i supporti interni in tela di cotone bianco che si intravedono attraverso gli strappi della fodera rossa.
I tessuti di fondo e della fodera sono in discrete condizioni di elasticità e resistenza, ma sono interessati da deformazioni, pieghe, tagli e strappi, dovuti in parte all'uso e in parte al sistema di magazzinaggio; si notano inoltre molti aloni e piccole lacune.
Per il restauro del gonfalone sono previste le seguenti operazioni: