Morleschio si trova al confine nord di Perugia con Gubbio.
Il Castello di Morleschio si trova nelle vicinanze di Civitella Benazzone lungo la strada che da Casa del Diavolo porta a Santa Cristina di Gubbio.
L'anno di origine è incerto. Nel 1402 le truppe pontificie di Bonifacio IX (1389-1404) occuparono il castello, ma, subito dopo, fu riconquistato dai popolani perugini.
Da Morleschio partiva la cosiddetta "via del fuoco" attraverso la quale, passando per Civitella Benazzone, Ponte Pattoli e Cordigliano, i contadini trasportavano, per le necessità pubbliche e private, legna da ardere a Porta Sant'Angelo.
Il castello è circondato da una cinta muraria con un torrione e feritoie. Passando sotto un arco sormontato da beccatelli e percorrendo un porticato, si arriva nella piccola piazza ove si affacciano le antiche costruzioni in pietra arenaria. Fa parte del complesso anche la chiesa di Sant'Andrea Apostolo, dipendente dell'Abbazia di Montelabate, ove sono visibili affreschi del XIV sec.
Costruito tra il 1869 e dotato di una Cappella mortuaria nel 1889, il cimitero di Morleschio è costituito da una cappella rettangolare in asse centrale al lato più lungo della struttura cimiteriale, nonché di quattro edicole con loculi adiacenti la chiesa, due da una parte e due dall'altra, realizzate a partire dal 1906, mentre una quinta edicola con loculi risalente agli anni '70, si trova decentrata a destra nel lato corto della struttura.
Al centro leggermente inclinati a salire verso la cappella, si trovano i campi comuni divisi per sesso e per età, cioè uomini, donne, bambini e bambine.
I vialetti che perimetrano i campi comuni sono pavimentati a ghiaietto.
Dall'esame visivo, il cimitero si presenta in discreto stato di conservazione.
Le parti più ammalorate sono soprattutto le murature in pietra del muro di cinta d'ambito cimiteriale, con annerimenti locali, mancanza di letti di malta nella pietra , ed il bauletto delle murature laterali, sgretolato e quindi non più presente per la funzione di scolamento delle acque piovane.
Il muro di cinta frontale, pur presentandosi meglio di quelli laterali, necessita anch'esso di pulizia generale e sistemazione dei letti di malta nelle murature sia interne che esterne.
La cappella si presenta con una facciata a timpano, è in parte lasciata in pietra e in parte , soprattutto nelle zone decorate, trattata con intonaco di color giallo acceso. Il portone di ingresso in legno di colore rossiccio si presenta anche esso deteriorato soprattutto nella parte esterna.
L'interno della cappella non presenta umidità nel soffitto dato che la copertura sembra essere stata rifatta con probabile inserimento di guaina impermeabile, mentre nella parte bassa delle murature interne sono presenti ammaloramenti di intonaco e di tinteggiatura, causa umidità ascendente in fondazione. La pavimentazione in pianelle di cotto è integra, ma presenta vari strati di trattamenti ormai deteriorati.
I campi comuni di forma rettangolare e delimitati da cordoli in cemento sono in buono stato conservativo.
Il cancello d'ingresso nella cinta muraria, presenta patina di ruggine superficiale.
L'intervento di recupero, che riguarda le parti comuni del cimitero, in particolare la cappella ed i muri di cinta, prevede i seguenti interventi:
Intervento preliminare a secco con pennellesse, spatole ed aspiratori atto a rimuovere i depositi superficiali; operazione di disinfezione mediante biocida; operazione di pulitura con idropulitrice ad acqua calda; stuccatura rasosasso nelle zone murarie con malta deteriorata o assente; realizzazione di bauletti sommitali in malta di calce ove assenti.
Intonacatura di tutte le facciate della chiesa, con tinteggiatura delle decorazioni (portale, croce, cornice del timpano) e delle restanti superfici; pulizia e trattamento del pavimento in cotto all' interno della cappella.
Saranno eseguiti inoltre tutti gli interventi di manutenzione dei manufatti metallici e lignei necessari a restituire decoro all'area cimiteriale.