Attualmente porta d'ingresso della Sala della Vaccara, in passato questo portone in metallo e in legno risalente al XVI secolo era l'accesso dell'armarium generale, un'archivio interno al palazzo dove si conservavano i documenti e si gestivano attivamente atti di copia e registrazioni di assegne censuarie.
Questo portone era particolarmente ricco di contenuti simbolici perché faceva di Palazzo dei Priori non solo il luogo di esercizio del potere, ma anche la base della memoria cittadina.
La presenza di un archivio pubblico infatti ha consentito il recupero del prezioso materiale documentario conservato fino al 1341 presso la sede dei domenicani. Sopra al portale, nella parte sinistra, nel 1355 è stata murata una cassetta di piombo contenente sei privilegi di Carlo VI, tre dei quali sigillati con bolle auree.
La motivazione della sua esistenza si ritrova in una tecnica utilizzata dal Comune che, per ottenere garanzie ottimali di sicurezza usava il supporto lapideo per la pubblicità di atti di vasta risonanza come la petra iustitie (iustitiAe) che affidava alle stesse pietre del palazzo la custodia dei documenti ritenuti di notevole significato politico–istituzionale.
L'intervento di restauro della porta lignea, da eseguirsi in laboratorio, consistente nelle seguenti fasi operative: