Porta d'ingresso della Sala dei Notari, questo imponente portone gotico ad ogiva alto fino 6 metri risale al XIV secolo.
Sopra il portale si trovano le copie in bronzo del grifo perugino e del leone guelfo risalenti al 1271–1281, nei mensoloni in cui poggiano invece è possibile ancora vedere le catene tolte dai perugini dalle porte di Siena dopo la battaglia di Torrita del 1358.
Le due statue sono di fondamentale importanza perché nascono dal crogiuolo delle fedi comunali (nella loro lega si impastano passioni civili ed orgogli di campanile) e rappresentano il primo esempio di fusione a tutto tondo in Italia.
Il manufatto è un portone ligneo trilobato a due ante con passo centrale a due ante ed è costituito da un fusto interno di assi verticali, al quale sono fissate le assi esterne mediante una robusta e fitta chiodatura metallica, disposta secondo un ordine geometrico. Nel suo punto più alto il portone raggiunge 6,00 metri di altezza dalla base. La sua larghezza massima è pari a 3,30 metri.
Oltrepassandolo si arriva alla grande sala di rappresentanza del capitano del popolo, luogo di riunione dei consigli cittadini e tribunale del capitano. La scala di accesso ad arco rampante, costruita nell'agosto 1298 al tempo del Capitano Bonifacio dei Boiardi, porta con sé una storia ricca di controversie che è durata fino al 1902, quando si decise di dargli la forma tronco-conica ancora oggi visibile.
L'opera è stata oggetto di un intervento di restauro alla fine degli anni novanta e lo stato di conservazione della struttura è complessivamente buono, ma la verniciatura risulta completamente inaridita e non svolge più la funzione di protezione della superficie del legno. Anche le stuccature presentano inaridimento e ritiro, lasciando sottili fessurazioni sensibili alla penetrazione dell'acqua meteorica. Da questa situazione complessiva risulta particolarmente compromessa anche l'immagine dell'opera, le cui cromie sono molto alterate dallo sbiancamento degli strati di protettivo alterati.
L'intervento sul portone ligneo consiste nelle seguenti fasi operative: