Monumento al Perugino Elenco di tutti i mecenati di Monumento al Perugino

Anno 2016

Il bene al termine dei lavori

Il bene durante il recupero

Il bene prima dei lavori

Storia

Il monumento, di grandi dimensioni, è costituito da pietra calcarea, travertino e bronzo intitolato al pittore Perugino. L'artista è raffigurato appoggiato a uno sgabello con lo sguardo rivolto in direzione di città della Pieve, sua città natale , con ai piedi della statua una figura femminile rappresenta la Pittura, in attesa di ispirazione. Il "Monumento al Perugino", ad opera di Enrico Quattrini, fu inaugurato il 23 settembre 1923, ma la città decise la sua esecuzione già nel 1868. Il monumento, collocato inizialmente in piazza della Repubblica, è una delle testimonianze che il Novecento artistico ha lasciato a Perugia, e segna un momento nel quale, con l'avvento dello stile Liberty, si supera la stagione verista , come si può vedere specialmente dal basamento e dal bell'angelo che una volta sembrava porgere al maestro di città della Pieve un pennello, ormai trafugato da anni.

La scultura del pittore, le metope e l'angelo sono costituiti da bronzo; il piedistallo e il basamento in pietra calcarea; due gradoni di appoggio del monumento sono in travertino.

Intervento

Stato di Conservazione

Dall'esame visivo tutte le parti del monumento sono alterate da diverse tipologie di degrado dovute all'esposizione all'aperto di quasi cento anni, in primis, in cui hanno inciso vari fattori che non hanno protetto la superficie:

  • ambientali e atmosferici (i cambiamenti di stato stagionali, le forti variazioni di umidità relativa e temperatura);
  • biologici, innescati proprio dai cambiamenti climatici;
  • fattori antropici (inquinamento e vandalismo);
  • mancanza di idonea manutenzione e intervento di restauro precedenti.

Per quanto riguarda le parti lapidee sono visibili in maniera diffusa attacchi biologici di diversa tipologia, dal verde chiaro al nero, causati nel tempo dal passaggio tra pioggia ed esposizione solare prolungata.

Al di sotto delle parti aggettanti in bronzo e in coincidenza con questo sono visibili zone verdi causate dal percolamento delle ossidazioni del bronzo soprastante che ha macchiato in verde chiaro e azzurro la pietra. Incrostazioni spesse di colore grigio antracite e grigio chiaro, dovute probabilmente all'inquinamento, si sono formate in zone non suscettibili a dilavamento piovano. 

In molti punti la pietra presenta esfoliazioni e perdite di diverse dimensioni dovute allo sfaldamento e all'erosione della pietra stessa. Sono visibili interventi precedenti di integrazioni formali con stucchi e cementi, graffi e scritte vandaliche. 

Tutte le parti bronzee sono coperte da depositi superficiali incoerenti (polveri, particellato atmosferico, foglie, ragnatele) e, localmente, da strati coerenti (incrostazioni terrose e calcaree) che impediscono la completa lettura dell'opera e aumentano il degrado.

La superficie degli elementi in bronzo appare come una stratigrafia di colori diversi: celeste, verde chiaro, verde più scuro e più compatto, nero opaco. Questo sviluppo eterogeneo corrisponde ad una successione di strati, di alterazione e corrosione, fino ad arrivare alla patina originale. Le patine verdi chiare contengono prodotti di corrosione sviluppati per l'azione combinata di acqua, variazioni termoigrometriche stagionali, particellato atmosferico e inquinanti.

L'ossidazione prima e la corrosione poi, è un degrado tipico dei manufatti in bronzo, un fenomeno irreversibile, che diventa più veloce con il progredire del degrado, fino ad arrivare ad assottigliare e rompere la lamina metallica.

ll degrado più evidente è dato dai canali preferenziali di scorrimento dell'acqua piovana, le cosiddette linee o striature geodetiche, che scavano deturpando irreversibilmente numerose aree della superficie, causando una grande eterogeneità estetica. 

Le aree dove la pioggia o l'acqua non si canalizza presentano strati superficiali di colore nero, il cosiddetto fenomeno delle croste nere, caratteristico dei monumenti all'aperto oltre che delle facciate e delle opere in materiale lapideo. 

Sono presenti inoltre fratture e aperture di diverse grandezze della lamina bronzea in corrispondenza degli arti dell'angelo, graffi e scritte vandaliche.

Obiettivi di Intervento e Progetto di Intervento

Valutando impossibile impedire totalmente il degrado dei monumenti esposti all'aperto possiamo solo rallentare tale processo salvaguardandolo dai fattori che concorrono ad aumentarne la velocità, prevedendo, nell'intervento di restauro, sistemi di stabilizzazione della corrosione e studiando un apposito sistema di protezione dagli agenti atmosferici. 

Partendo dall'analisi visiva del monumento è possibile impostare un intervento di restauro che miri al miglioramento delle generali condizioni conservative di tutti gli elementi. Il miglioramento dell'aspetto estetico sarà l'obiettivo di una attenta pulitura, rispettosa della superficie d'origine, che eliminerà tutti i fenomeni che impediscono la lettura formale del monumento e della sua storia, oltre ad aumentare lo sviluppo del procedere del degrado. La stabilizzazione chimica della corrosione e di conseguenza la diminuzione del degrado chimico sarà l'obiettivo primario nella scelta di un sistema inibitivo valido per questo tipo di bronzo, e di un biocida che eliminerà l'attacco biologico della pietra.

La conservazione preventiva è l'ultimo obiettivo che potrà essere raggiunto attraverso un piano di protezione superficiale che blocchi l'ulteriore penetrazione dei fenomeni atmosferici e inquinanti. 

L'intervento seguirà i criteri del minimo intervento a parità di efficacia, della neutralità chimica, della reversibilità, e della maggiore durata nel tempo. La selezione e la sequenza delle operazioni dovrà essere valutata sullo stato di conservazione di ogni parte; ogni trattamento dipenderà dall'estensione del degrado e dalla necessità di preservare la superficie originale. Ogni trattamento di pulitura viene preceduto da diversi test preliminari condotti sulle diverse zone di alterazione o di degrado delle superfici. 

Fasi di intervento parti lapidee

  • Preconsolidamento delle esfoliazioni e fratture mediante applicazioni di protettivo idoneo, da valutarne la modalità.
  • Depolveratura. L'intervento inizierà con la depolveratura accurata di tutte le superfici, condotta sia manualmente sia con eventuale aspiratore.
  • Disinfestazione mediante applicazioni localizzate di biocida nei punti dove l'attacco biologico risulta più aggressivo, effettuato dove necessario in più riprese.
  • Lavaggio controllato con impianto di nebulizzazione aria-acqua.
  • Pulitura chimico-fisica con impacchi di polpa di cellulosa e successiva estrazione dei sali solubili con applicazioni di acqua demineralizzata in sospensione nelle zone dove sono presenti le patine più estese.
  • Pulitura meccanica con strumenti di precisione per la rifinitura.
  • Consolidamenti e integrazioni formali, con stucchi idonei realizzati al momento, delle parti fratturate.
  • Trattamento finale preventivo di disinfestazione con biocidi a lento rilascio per prevenire la formazione di micro e macro flora.
  • Protezione finale per proteggere il lavoro svolto e il monumento dalle variazioni termoigrometriche esterne.

Fasi di Intervento parti Bronzee

  • Rimozione depositi incoerenti e lavaggio semplice. L'intervento inizierà con la depolveratura accurata di tutte le superfici, sia manuale sia con aspiratore. Questo non sarà sufficiente a rimuovere il primo strato di particelle e sali dispersi per cui si procederà con una serie di lavaggi, prima con acqua di rete, poi con tensioattivo non ionico e infine con risciacquo controllato con acqua demineralizzata, di tutte le superfici metalliche.
  • Rimozione delle vernici e residui di precedenti interventi. Verranno effettuati dei test preliminari mediante solventi prima polari e a bassa tossicità e poi apolari per la rimozione di residui (laddove ancora esistenti) delle precedenti vernici invecchiate che creano una barriera all'intervento di restauro stesso. Sarà quindi utile iniziare con tamponi di cotone imbevuti di alcool etilico denaturato, acetone, fino all'uso di solventi apolari dove necessari.
  • Pulitura meccanica per la rimozione dei prodotti di alterazione e per l'omogeneizzazione della superficie, soprattutto in corrispondenza delle linee geodetiche. Si procederà dal sistema più blando, iniziando dall'uso di scotchbrite montate su portamine o microtrapano, spazzolini di ottone e acciaio, gommini abrasivi, a seconda della problematica da affrontare nella zona in esame.
  • Pulitura chimica. Laddove dovesse servire un ammorbidimento dei prodotti di alterazione o delle croste nere per facilitarne la successiva asportazione meccanica sarà valutata l'efficacia della pulitura chimica intervenendo mediante impacchi di chelanti in dosi studiate appositamente per il bronzo, veloci e controllati, veicolati da kleenex e seguiti da immediato risciacquo controllato con acqua demineralizzata. 
  • Disidratazione per rimuovere totalmente i residui di acqua presenti nello spessore del metallo, prima di proseguire con l'applicazione dei protettivi, si effettuerà l'irrorazione del metallo con alcool etilico nebulizzato, e acetone steso a pennello.
  • Stabilizzazione della corrosione e protezione allo scopo di rallentare i fenomeni corrosivi riscontrati e isolare le superfici dall'esposizione diretta agli agenti atmosferici. Un'applicazione di una resina acrilica con all'interno un inibitore di corrosione sarà seguita a completa asciugatura dall'applicazione di cera microcristallina resistente ad alte temperature ed eventualmente pigmentata in pasta.
  • Integrazioni strutturali e cromatiche laddove esistenti lacune o fessure verranno richiuse mediante apposita resina epossidica per metalli precedentemente pigmentata. Alcune velature di colore a vernice accompagneranno la resa estetica laddove necessario.

Resoconto economico

Erogazioni ricevute: € 39.370,00

Valore stimato dell'intervento: € 38.950,00

Erogazioni ricevute: € 39.370,00

Situazione al 08 febbraio 2022


POSIZIONE DEL BENE